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Trattati Bilaterali: una svolta pericolosa
"Il Paese", 01.04.2005

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Il nostro Paese con i Trattati bilaterali e la conseguente libera circolazione delle persone si sta orientando verso una pericolosa svolta, fatto questo che permetterebbe alle persone appartenenti a 15 Stati membri dell'UE e in prosieguo di tempo ai 10 nuovi Stati membri, la libera circolazione di milioni di persone. è ormai risaputo che il «Trattato di Schengen/Dublino» prevede di abolire le frontiere, ragione per cui nel nostro Paese già confrontato con un grave problema occupazionale, secondo gli economisti, potrebbe provocare un fenomeno di «dumping» salariale, con il conseguente aumento della già drammatica disoccupazione che corrisponde ad una crescita interna sotto zero. Bisogna proprio essere ciechi e sordi per non vedere e sentire.

I nostri Sindacati che, in un primo tempo, si erano dichiarati entusiasti o quasi sulla «libera circolazione delle persone» finalmente hanno compreso che la situazione nel nostro Paese si sta facendo «drammatica».

A nostro parere non basteranno certo i cosiddetti controllori nelle fabbriche sui posti di lavoro, a frenare questo stato di cose.

I Sindacati, questo occorre dirlo, si sono accorti un po’ in ritardo ed ora stanno correndo, come si suol dire, ai ripari.

In Svizzera, secondo le recenti statistiche abbiamo un tasso di disoccupazione di oltre il 4%, mentre in Ticino ha raggiunto ormai il 5%.

I moderni «Soloni» continuano con riunioni fiume e articoli a dirci di restare zitti, decantando in una stonata cantilena che la moderna Europa sarà un bene per tutti! Intanto si sta preparando per la nostra agricoltura un tempo di vacche magre; a pagarne lo scotto saranno i nostri contadini in particolare della montagna e del piano.

Aziende che sono state costituite da anni con enormi sacrifici verranno smantellate, cosicché tutto o quasi, verrà frantumato o meglio polverizzato in nome di «un falso progresso», in omaggio alla selvaggia globalizzazione. Nel settore dell'industria si verificheranno situazioni che, senza essere «economisti», si tradurranno in un'allargamento della disoccupazione. Così dicasi per altri settori dell'economia e del commercio. è indubbio che i «moderni vampiri», assetati di guadagno, sono in attesa spasmodica di quei giorni. A ragione veduta questa globalizzazione fa paura a tutti. Padri di famiglia, giovani del commercio e dell'industria, per poter sopravvivere, senza un posto di lavoro, dovranno rivolgersi alla disoccupazione. Ma dove, signori politici, ci volete condurre?

Il presidente De Gaulle, che non è mai stato tenero con l'Europa, è stato un buon profeta, quando affermava che l'Europa, invece di globalizzarsi avrebbe dovuto essere l'Europa delle Patrie, collaborando in modo fattivo senza lasciarsi condurre da altre Nazioni. La Svizzera, secondo metodi di taluni politici «sprovveduti» che siedono in Consiglio federale, dovrà in seguito provvedere a versare ai cosiddetti Paesi poveri un miliardo e mezzo. Ma ci rendiamo conto di questa bestialità?

Purtroppo da certa gente veniamo classificati «paese benestante» e, come tale, in grado di provvedere a sostenere il mondo.

Se è stato raggiunto un certo benessere, dobbiamo renderci conto che ciò è dovuto alla gente e alla sua alacrità. Non è dunque permesso che poche persone, abbiano a distruggere in poco tempo ciò che i nostri avi hanno creato nei secoli.

Non dobbiamo quindi dimenticare la nostra cultura, le nostre radici e i nostri ideali per non essere indegni di chi ci ha preceduto!

La nostra gente al momento di porre la propria scheda nel voto per Schengen, dovrà quindi fare una ponderata riflessione per salvare il proprio Paese.

 

 
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